Dunque, il 2013 è finito, vediamo di tirare le somme e vedere se ho rispettato i buoni propositi fatti, così da poterne fare altri per il 2014.
1 – consumare più possibile lo stash vecchio
E quando dico vecchio, intendo proprio vecchio. Ho nell’armadio dei gomitoli che ho comprato 15 anni fa, e non sono nemmeno i più vecchi. Da qualche parte che non ricordo ho delle matassine di cotone per centrini che mi hanno regalato causa inutilizzo e che hanno come minimo 20 anni, ma forse anche di più. Poi vorrei ritrovare anche dei gomitoli di cotone colorati che erano di nonna (buonanima) e che avevo intravisto 3 anni fa in cantina e vorrei proprio usarli per fare qualcosa.
I gomitoli di nonna non li ho trovati, ma ho dato una bella consumata al mio stash con diversi progetti che vorrei linkare, ma visto che mentre lo stavo facendo non so come nè perchè mi si è cancelato tutto mandando all’aria 2 ore di lavoro, direi che magari per i link ai progetti destash faccio un altro post a parte.
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2 – fare l’inventario dettagliato dello stash
che la maggior parte dei filati che ho nemmeno me li ricordo. E poi con una bella foto posso caricare i dati su Ravelry e tenere conto di tutto, sia quello che ho che quello che ho usato, magari collegandolo ai progetti che ci ho realizzato.
Mi sono rimasti fuori solo i filati sottilissimi da uncinetto che non ho intenzione di usare a breve.
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3 – comprare solo lana buona filati di qualità
E qui apro una piccola parentesi: spesso per “lana” intendo filato da lavorare ai ferri o all’uncinetto, indipendentemente dal materiale con cui è realizzato. Colpa delle usanze locali, credo. Cioè, ho impiegato una mattina a cercare di far capire alla magliaia (la venditrice di filati della mia città, che fa questo lavoro da più di 30 anni) che il filato 100% cotone è cotone anche se si lavora coi ferri da 3mm, e ancora non ci sono riuscita, che per lei dal 2,5 in su è tutto “lana”. Mi fa quasi tenerezza.
Tornando a noi, dicevo: comprare solo lana buona filati di qualità, perchè è vero che non bisogna sprecare e soprattutto di questi tempi (ormai da4-5 anni) bisogna stare attenti a spendere il meno possibile, ma comprare filato acrilico che spela per spendere meno e poi non riuscire nè a lavorarlo nè ad indossarlo o comunque usarlo in alcun modo perchè mi da l’urto dei nervi equivale a buttare i soldi. Quindi meglio comprare meno filato ma che sia buono, così lo riesco ad usare e non sarà sprecato.
4 – comprare solo lana che mi piace
Per lo stesso motivo di cui sopra: se spendo poco per comprare un filato di pura lana giallo in offerta sono soldi sprecati, perchè a me il giallo non piace indossarlo e quindi sarò restia ad usare quel filato anche se di ottima qualità. Meglio prenderlo lavanda o smeraldo o turchese a prezzo pieno ed usarlo.
5 – comprare solo il necessario per quello che voglio fare, e non solo perchè mi piace
Altro tasto dolente è l’acqusito impulsivo e compulsivo perchè passando davanti alla bancarella al mercato quel filato è così bello che “devo farci assolutamente qualcosa”. Tanto dopo due anni che resta in stash senza che gli trovi un progetto adatto o che trovi il tempo di mettermi a farlo, diventerà brutto e vecchio lo stesso e dalla bancarella mi guarderà dell’altro filato che mi piacerà di più. (immaginate il motivo per cui lo so con così tanta certezza. ehm.)
Questi li metto insieme perchè vanno di pari passo, più o meno. E anche qui direi che ci siamo, perchè ho comprato solo filati che effettivamente ho usato subito, che mi piacevano e, nella maggior parte dei casi, anche di buona qualità. Poi tocca fare anche i conti col portafoglio, ma visto che questi tre punti erano nati soprattutto del desiderio di non aumentare lo stash con filati che poi non riesco ad usare perchè non mi piacciono, e quel che ho comprato l’ho usato o lo sto usando (o aspetta che finisca il progetto in corso per essere usato) tutto, anche questi propositi li considero mantenuti.
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6 – approfondire l’abc
La mia nonna paterna mi ha insegnato l’abc minimo sindacale: avvio long tail, dritto e rovescio english, diminuzioni con maglie lavorate insieme. Poi ho scoperto che c’è un mondo di altre tecniche di base, come il continental, vari modi di aumentare e diminuire, vari tipi di avvio e di chiusura… Insomma, sento di non avere una conoscenza completa e mi piacerebbe invece imparare per bene. Quindi se avete qualch elibro, anche in inglese, da consigliarmi, vi ringrazio fin da ora.
Niente libri, per ora, ma ho approfondito abbastanza, imparando nuovi aumenti e diminuzioni, e varie altre tecniche: avvio magico di Judy per i calzini, chiusura elastica di Jery (mi pare, ho difficoltà a ricordare i nomi) sempre per i calzini, M1, ssk, kfb, yo, yo2, dritto e rovescio continental, unione russa di due gomitoli, raglan top-down seamless, e qualcosina d’altro.
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7 – lasciare meno wip possibili: prima di iniziare qualcosa di nuovo finire il vecchio. tranne che la coperta granny.
Questo è un po’ per il discorso di non voler sprecare, che i lavori lasciati a metà non servono a nessuno, e un po’ per un discorso di ordine (che è un altro buon proposito, ma siccome non c’entra con la lana non lo scrivo qui.). I progetti in sospeso entro breve tempo devono terminare, in un modo o nell’altro: o li finisco o li disfo.
Concedo l’unica eccezione alla coperta maxy-granny che sto facendo all’uncinetto, perchè è un lavoro immenso e noiosissimo e perchè l’avevo iniziata con il preciso intento di essere un progetto “tappabuchi” per quando non avessi avuto altro da fare (era poco prima di scoprire Ravelry).
Dnque, vediamo, ho una borsa che aspetta una cucitura macchina e l’aspetterà ancora a lungo perchè tirare fuori la macchina per cucire col piccoletto in giro per casa è da suicidio, a coperta maxy-granny che resta un wip tappabuchi, il washcloth all’uncinetto tunisino che resta un progetto da tenere in borsa per le eventuali attese (gommista, dottore, poste, …) ed un solo vero progetto su cui sto lavorando. Direi che ci siamo.
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8 – scrivere almeno un mio schema, anche semplicissimo
Questo avrei voluto farlo già da mesi, ma mi manca il coraggio. Sono troppo inesperta e le poche cose che ho fatto inventandomi io lo schema o sono inguardabili e/o importabili o sono talmente semplici che scriverne lo schema mi sembra un insulto all’intelligenza di chi dovesse trovarlo. Però è anche vero che si impara a partire dalle cose semplici e se nessuno mi controlla fin dall’inizio rischio di imparare cose sbagliate e/o di non imparare affatto.
E poi diciamocelo, ma ogni tanto si leggono in giro certe richieste che mi fanno pensare che o sono un genio io o qualcuno è proprio limitato, e allora magari anche uno schema semplicissimo e un po’ sbilenco può avere un suo perchè.
No, questo non l’ho ancora fatto. Ma dovrò farlo nei prossimi giorni che ho tre tester in attesa 🙂
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9 – varie ed evenutali
Poi ci sarebbero altre cose, mi piacerebbe fare qualcosa per i miei bimbi e per Cuore di Maglia e per Quello che Ho, ma devo anche essere realista e rendermi conto che ho sempre pochissimo tempo e che sarà sempre meno perchè presto dovrò tornare a lavorare le mie 8-10 ore quotidiane in ufficio, quindi come propositi “ufficiali” mi fermo qui.
Ho fatto cosine per i bimbi, ma poche, e niente nè per cuore di maglia nè per quello che ho.
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